DONNE

Leggendo la storia in generale e quella dell'arte in particolare, si ha l'impressione di essere davanti ad una storia tutta al maschile cui l'elemento femminile, sempre presente, vigoroso, essenziale, è sul fondo: è nella rappresentazione del gesto e delle opere.
A mio avviso c'è in, questa calca maschile, la ricerca di una femminilità che sta nella capacità di trasformare il seme in frutto, di far nascere; una capacità di contenere e ricondurre in ultima analisi a se stessi.
Poi, non saprei immaginare un Macchiavelli donna: la ricerca razionale di organizzare la vita sociale pare strumento riservato all'uomo, alle sue doti ingegneristiche e calcolatrici; eppure amministrare, formare, governare, sono risorse che senza la componente femminile di far crescere, accudire ed intrecciare, rivelano solo la politica dl un potere malvagio.
Benvenute allora donne.
La grande rivoluzione di questo secolo che finisce è soprattutto il dispiegarsi delle donne nella società. Grazie alle donne, con la loro capacità di scuoterci e perturbarci, ci hanno aiutato a far avanzare la consapevolezza.
Ma c'è sempre bisogno di ricordare così tanto? C'è bisogno d'afferrare un lembo di cielo per immaginare questo universo che ci sovrasta? Penso di si, finche questa ragione maschile comanda e illumina ciò che già si vede e sa che è nella donna ciò che non sa e che più desidera.
Senza la componente femminile non andremmo "oltre".
Senza le donne ci rimane un sogno senza la capacità di sognare.
Senza le donne non avremmo vissuto. Non vivremmo.
Ancora benvenute donne.
TORNA