Acqua

La nostra conoscenza è un piccolo secchio d'acqua preso al mare.
Noi di quel mare conosciamo poco, eppure dentro c'è tutto il mare: c'è la memoria, la sua sostanza. Con quella poca acqua il mare lo puoi pensare.
Sulla terra l'acqua non è divisa, l'acqua è sempre unita; i mari sono tutti collegati con i fiumi, con i ghiacciai.
Così come una strada ininterrotta, attraverso l'acqua si giunge a tutto. Io ho poca acqua al mio sapere ma quell'acqua è tutto il sapere.
Il mio è un pensiero d'acqua, un pensiero vaporoso che sale ad una nuvola; che non siano anche le nuvole i nostri pensieri? Che siano anche i nostri pensieri tutti uniti? Si, si sono quelli pronti anch'essi a ritornare. Si, si stanno per arrivare attraverso lucenti gocce d'acqua: è la pioggia che tutto bagna, investe, inzuppa e poi scorrendo si porta via un pò d'umori, di atomi e poesia per ricongiungerli al mare e lasciarci solo la nostalgia. Nostalgia di un sapere che non svela la vita. Non svela il mare.
La nostra coscienza è d'acqua? La si può misurare in litri e questa diventa ragione; la si può disegnare facendo un contenitore; la si può colorare, disperdere e cambiare ma sempre e ogni volta ritorna al mare.
A volte poi l'acqua ci travolge, ci rende piccoli e impotenti. L'acqua diventa tempesta, maremoto, uragano, noi ne siamo sommersi e quel nucleo per noi vitale diventa morte. L'acqua ci inonda, l'acqua limacciosa diventa lo sconosciuto, allora noi abbiamo paura. Ma ancora attraverso l'acqua, ancora, facciamo conoscenza d'essere piccoli e di non possedere mezzi fisici per contrastare la natura che è di tutti ed è d'acqua.